Maledetta Africa.
Dico maledetta perché mi hai stregato.
Hai suscitato in me una sorta di "dipendenza" che non voglio curare.
Credimi quando dico che sei in grado di frammentarmi il cuore in mille pezzi
come un foglio di carta.
Perché a volte è proprio così.
Come se tutto il tempo che ti sto dedicando sia insignificante... quasi
inesistente.
Vedere le ragazze con il loro figlio sulle spalle a chiedere un pezzo di pane o
soldi per nutrirli. Vederle dalle suore mentre lavano i pargoli sulle loro
gambe per sfruttare al massimo tutta l'acqua che usiamo cercando di rendere lo
spreco a zero.
È davvero angosciante vedere tutto questo.
Ma nonostante tutta questa tua crudità io non mi tiro indietro.
Lo so perché sono qui.
Ed è proprio qui che voglio essere.
In tutta la brutalità che mostri tra le tue strade, riesco a vedere la luce
attraverso i volti dei tuoi bambini.
Quei sorrisi pieni di speranza e spensieratezza che mi danno l'energia per
andare avanti, per continuare questo percorso che ho scelto di intraprendere.
Perché sono loro il futuro dell'Etiopia.
E noi come gruppo miriamo proprio a quello, anche se sarà un lavoro faticoso e
pieno di insidie.
Beh che dire, come ti avevo anticipato lo scorso anno sono tornato e come ogni
anno sei riuscita a scaldarmi il cuore.
Ormai il nostro arrivederci sta diventando abituale, quindi mi limiterò a un
semplice "Ciao cara, a presto".
Lorenzo